Il più impegnato e sicuramente il più lungimirante grafico italiano che estese la sua produzione ininterrottamente per circa settant’anni è l’ecclettico milanese Bruno Munari.
L’accuratezza e l’originalità dei suoi lavori sono frutto di una continua sperimentazione della percezione visiva applicata al campo della grafica pubblicitaria, agli allestimenti e all’editoria. La sua attività artistica spazia dalla pittura al collage, alla grafica, al design, alle opere polimateriche. Chiara ed evidente in ogni elaborato è l’influenza futurista di Marinetti e Balla che lo spingono sempre a ricercare forme insolite e innovative. Nel secondo dopoguerra è il più fervido designer che collabora con le più importanti aziende italiane, come la Campari, la Olivetti, la Pirelli e l’Einaudi. Proprio con quest’ultima ebbe un esclusivo ed ininterrotto rapporto lavorativo atto alla realizzazione di numerose collane editoriali. Dal 1939 al 1945 lavora come grafico per Mondadori ed è art-director della rivista “Tempo”. Nel 1945, con il medesimo editore, comincia la sua serie di libri per bambini che, pensati per il figlio Alberto, vengono poi tradotti in tutto il mondo. Il suo più grande progetto, summa di poliedrici studi, fu il trasmettere queste conoscenze acquisite e la curiosità nell’osservazione alle nuove generazioni attraverso specifiche trasmissioni televisive, con “libri d’artista” o con originalissime lezioni in aula. Munari continuò la sua opera fino a pochi mesi prima di morire a 91 anni il 30 settembre 1998 a Milano sua città natale.